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“Un enigma per il dottor Freud – La sfida della telepatia” di Maria Pierri

Recensione di Cristiano Lombardo
Copertina Un enigma per il dottor Freud di Maria Pierri
Un enigma per il dottor Freud di Maria Pierri

Titolo: “Un enigma per il dottor Freud – La sfida della telepatia”

Autore: Maria Pierri

Anno pubblicazione: 2018

Editore: Franco Angeli

Numero Pagine: 550

Quello di cui mi appresto a parlarvi oggi è un libro di Maria Pierri edito da Franco Angeli per la collana Psicoanalisi e Psicoterapia Analitica che, come lei stessa ci dice nei ringraziamenti, compendia oltre un ventennio di lavoro tra insegnamento e ricerca in ambito psicoanalitico. Si tratta per certi versi di un’opera monumentale (mi risulta che presto dovrebbe vedere la luce anche in lingua inglese edito in due volumi separati) il lavoro di una vita, nella cui trama e nel cui ordito si intrecciano molti fili: la storia personale e professionale di Freud e dei suoi primi seguaci, la storia degli albori del movimento psicoanalitico sullo sfondo socio-politico-scientifico mutevole dell’Europa di fine secolo, ora luminoso, fecondo e rivoluzionario, ora cupo e mortifero nell’avvento della Grande Guerra. Il piacere oltre all’eccitamento per la scoperta dei meccanismi di funzionamento della psiche, e poi il timore di inoltrarsi oltre le colonne d’Ercole del pensiero positivista, spingendosi in mare aperto per affrontare mostri dal sapore mitologico come la traslazione e la controtraslazione, fino ad arrivare all’enigma (della Sfinge?) della trasmissione del pensiero.

Eppure lo ammetto, questo libro inizialmente era finito in quello che io chiamo il maelström (da un bel racconto di E. A. Poe): un vortice di libri erranti che vagano tra casa e studio e il cui assembramento è tra i più variegati, con testi ancora da leggere, oppure appena iniziati e spesso destinati a rimaner tali ancora a lungo. Non saprei dire bene il perché, forse per la mole, ma il libro in oggetto era stato risucchiato in questo limbo atemporale finché una collega mi ha detto «ma sai che dovresti proprio leggerlo? Ci sono cose che so che ti interessano molto e su cui ti stai documentando». Parto da questo piccolo antefatto per dirvi che questo libro che parla della storia della psicoanalisi, contemporaneamente pone, a partire dalla clinica, tutta una serie di questioni teoriche a mio avviso oltre che centrali anche molto attuali. Con una prosa e una struttura narrativa presa a prestito dal romanzo (come fa notare nella sua bella introduzione Stefano Bolognini) questo lavoro però può contare anche su un paziente ed esaustivo lavoro di ricerca e “restauro” da parte dell’autrice. Quella che viene qui raccontata in fin dei conti non è soltanto una storia, quella degli esordi del movimento psicoanalitico appunto, ma la storia che sovrapponendosi al “romanzo” diventa saga, proprio come quella della casata dei Forsyte. Cercando di spoilerare il meno possibile, dirò soltanto che il fil rouge che attraversa e lega tutto il libro è rappresentato proprio da quell’enigma che tenne la mente del dr. Freud occupata per molti anni: ovvero la questione della telepatia. La quale, come ci racconta l’autrice, assunse i toni di una vera e propria sfida ed è diventata al giorno d’oggi per noi analisti un prezioso lascito, come molti altri del Maestro, qualcosa su cui riflettere profondamente e senza pregiudizi di sorta a partire proprio dall’intreccio di fatti realmente accaduti nelle vite dei singoli protagonisti del racconto e dentro alla stanza d’analisi. Così, la storia della stesura della Lezione XXX su “sogno e occultismo”, le sue diverse “revisioni” Nachtrag e Vorbericht, a seguito della preziosa indagine ricostruttiva dell’autrice, ci appaiono zeppe di atti mancati, “coincidenze” ed eventi che solo a prima vista – proprio come dentro alla stanza d’analisi – possono sembrare tali. Ma ad una, ça va sans dire, analisi più approfondita mostrano invece tutto il loro senso più vero e profondo. Io credo che sia proprio in questo che risiede l’attualità del pensiero psicoanalitico, mai completamente de-finito, coeso ma al contempo passibile di nuove estensioni. Un po’ come un edificio con solide fondamenta, che può così vedere crescere funzionalmente il numero dei suoi piani e dei suoi livelli. Questo libro svela come molte di queste più recenti acquisizioni nascano proprio dagli interrogativi e dalle sfide incontrate a suo tempo da quei pionieri, Freud in primis, e da allora restate aperte. Quello che si schiude al nostro sguardo mentale, mentre leggiamo il paziente e documentatissimo lavoro di ricostruzione dell’autrice, è un colpo d’occhio paragonabile a quello dell’affresco michelangiolesco della Sistina. Non quello appesantito da secoli di fumi di candele e sedimenti che avevano finito col renderne opaco il messaggio, bensì quello che è riemerso alcuni anni fa dal suo restauro: dettagli oramai dimenticati, colori vividi e vivacissimi, testimoni di una vitalità straordinaria. La stessa vitalità che si sente brulicare negli intrecci di storie vissute dei protagonisti di questo poderoso affresco storico di una irripetibile Vienna dei primi del 900, il cui lascito scientifico e culturale, soprattutto quello psicoanalitico, è più che mai attuale ancora oggi.

 

Cristiano Lombardo, Padova e Conegliano (TV)

Centro Veneto di Psicoanalisi

cristiano.iphone@gmail.com

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