KnotGarden 2025/3 – Tradurre Freud Oggi

Alcune questioni poste dalla traduzione del Compendio di psicoanalisi

di Fernando Riolo

(Palermo) è Membro Ordinario con Funzioni di Training della Società Psicoanalitica Italiana.

*Per citare questo articolo:

Fernando Riolo (2025), Alcune questioni poste dalla traduzione del Compendio di psicoanalisi. Rivista KnotGarden 2025/3, Centro Veneto di Psicoanalisi, pp. 74-82.

Per una lettura più agile e per ulteriori riferimenti di pagina si consiglia di scaricare la Rivista in formato PDF.

Dal 2014 al 2019 è stata condotta da un gruppo di analisti della Società Psicoanalitica Italiana una ricerca (2021)[1] con l’intento di confrontare gli assunti di base delle principali teorie che convivono nel panorama attuale della psicoanalisi.

Nell’intento di condurre il confronto nel modo più imparziale possibile è stato adottato il criterio di estrarre direttamente dagli scritti degli autori[2] gli assiomi dai quali si dipartono le loro teorie e concezioni del lavoro analitico. Ciò ha comportato un accurato studio dei testi: l’assunzione fedele e completa dei dati dai quali traiamo le nostre conclusioni, è una delle condizioni del metodo scientifico, sia che si tratti di dati empirici, che di enunciati concettuali.

La definizione del sistema assiomatico di Freud, in quanto sta a fondamento degli sviluppi successivi, costituisce la premessa alla domanda cui abbiamo cercato di rispondere: quali sono le differenze e i gradi di compatibilità tra quegli sviluppi?

Per delimitare un compito altrimenti troppo vasto, abbiamo scelto di assumere la teoria di Freud quale essa è esposta nella sua ultima formulazione, il Compendio di psicoanalisi del 1938 – consapevoli di compiere con questo una epoché epistemologica rispetto all’intera opera di Freud e alle molteplici evoluzioni, pieghe e luoghi problematici del suo pensiero; ma confortati in questo sacrificio dal compenso di un duplice vantaggio: economico e concettuale. Economico, poiché il Compendio ci permette di assumere la teoria di Freud direttamente nel suo statuto finale; concettuale, poiché Freud stesso sceglie in quel testo di esporla in forma assiomatica – rendendo così possibile l’estrazione testuale degli assiomi e riducendo lo spazio di ambiguità delle interpretazioni soggettive: “L’intento di questo breve scritto, afferma nella premessa al Compendio, è radunare i teoremi della psicoanalisi esponendoli per così dire dogmaticamente – cioè nella forma più concisa e con il massimo rigore terminologico.” (S. Freud, 1938, GW XVII, 144).

La difficoltà in cui ci siamo imbattuti è che purtroppo quella forma e quel rigore sono andati in buona parte smarriti nelle traduzioni, dove molti dei termini-concetto adoperati da Freud sono sostituiti con termini generici del linguaggio comune, determinando lo smarrimento del loro significato all’interno della teoria.

Alcuni termini, che nel testo originale ricorrono nella stessa accezione, sono sostituiti nelle traduzioni con termini di volta in volta diversi; reciprocamente, termini che nel testo originale sono diversi sono tradotti con lo stesso termine – come nel caso, che ha dato origine ad imponenti conseguenze, della traduzione dei termini Trieb e Instinkt – adesso finalmente corretta nella revisione della New Standard Edition.

Accade così che Anlehnung (appoggio), diventi “aiuto”; Erklären (spiegare) diventi “reputare”; Ergebnis (risultato) e Einsicht (intuizione, comprensione) diventino entrambi “scoperta”; Verwerfung (rigetto) diventi “ripudio cosciente”; Voraussetzung (postulato) diventi “premessa”; Annehmen (accettare, assumere) diventi “ipotizzare, supporre”.[3]

Ora dovrebbe essere evidente che nel testo di Freud quei termini denotano significati e concetti teorici diversi: un’intuizione è una cosa diversa da una scoperta e una comprensione da un risultato; come una premessa è una cosa diversa da un postulato, e un’ipotesi da una assunzione. Donde dalla loro confusione si ingenera la perdita della specificità dei rispettivi concetti e della coerenza tra i differenti livelli della teoria.

Mi limiterò a qualche considerazione su tre termini: Verwerfung, Voraussetzung e Annahme:

  1. Il termine Verwerfung è presente nel pensiero di Freud fin dal 1894, nel saggio sulle Neuropsicosi da difesa, dove lo contrappone al meccanismo della rimozione, dotandolo di uno specifico statuto teorico: “Esiste peraltro una forma di difesa, più energica e efficace [della rimozione], consistente nel fatto che l’Io rigetta (Verwirft) la rappresentazione incompatibile unitamente al suo affetto e si comporta come se, all’Io, la rappresentazione non fosse mai pervenuta. Ma nel momento in cui ciò si verifica, il soggetto viene a trovarsi in uno stato psicotico, classificabile solo come “confusione allucinatoria.”[4]

Purtroppo nella maggior parte delle traduzioni il termine Verwerfung è reso in modi diversi, tale che ne risulta la perdita di uno statuto preciso.[5]

Nell’edizione italiana, Verwerfen è tradotto talvolta “respingere” – come nel passo su citato (O.S.F., 2, 132-33), talvolta “rifiutare”, o “ripudiare”, o “ricusare”, utilizzati come termini di senso comune. Quegli stessi termini sono adoperati inoltre per indicare anche altri concetti, inclusa la rimozione; nonostante i due processi fossero stati esplicitamente contrapposti da Freud – come mostra la lapidaria affermazione nel caso dell’Uomo dei lupi: “Eine Verdrängung ist etwas anderes als eine Verwerfung.” (G.W., XII, 111). E l’edizione italiana traduce: “Una rimozione è qualcosa di diverso da un ripudio cosciente” (O.S.F., 7, 553); dove, come se non bastasse, viene anche aggiunto l’aggettivo “cosciente” (che nel testo tedesco non esiste affatto), stravolgendo così completamente il senso dell’affermazione.

E qualche pagina più in là leggiamo: “Coesistevano in lui, l’una accanto all’altra, due correnti contrarie, una delle quali rifiutava la castrazione, mentre l’altra era disposta ad accettarla e a consolarsi con la femminilità come sostituto. Ma era potenzialmente attiva anche una terza corrente, la più antica e la più profonda, che aveva semplicemente rigettato (verworfen) la castrazione, senza tenere in alcun conto il giudizio sulla sua realtà. Ho già riferito altrove di un’allucinazione che questo stesso paziente aveva avuto nel suo quinto anno d’età …”.[6]

Peccato che nella traduzione italiana, “che aveva semplicemente rigettato”, diventi “che si era limitata a respingere” (O.S.F., 7, 558); che vuol dire pressoché il contrario. Ma stavolta la Standard Edition batte di gran lunga la nostra; poiché elimina del tutto il termine verworfen insieme all’intera frase, donde della terza corrente scompare anche il nome.[7]

  1. Il termine Grundvoraussetzung, posto da Freud all’inizio del Compendio per enunciare il Postulato fondamentale della psicoanalisi, diventa nella traduzione italiana “una premessa fondamentale”.

Il termine Voraussetzung può significare “postulato” o “premessa”, ad es. la premessa di un discorso – e in questo senso abituale lo adopera frequentemente anche Freud (“quanto dirò richiede una premessa”, “in base alla premessa fatta”, ecc…). Ma nella forma composita (Grund-Voraussetzung) significa sempre “postulato”.[8]

Infatti quel termine è adoperato assai raramente da Freud, e ciò nelle sole occasioni (dopo il ‘20 sono solo due) in cui egli intende enunciare il “Postulato fondamentale” della psicoanalisi.

La prima è nell’Io e l’Es: “La distinzione dello psichico in cosciente e inconscio è il postulato fondamentale (Grundvoraussetzung) della psicoanalisi” (GW XII, 239).

La seconda è nel Compendio: “La psicoanalisi parte da un postulato fondamentale (Grundvoraussetzung), la cui discussione è riservata al pensiero filosofico, ma la cui giustificazione risiede nei suoi stessi risultati (Resultaten). Di ciò che chiamiamo la nostra psiche (o vita psichica) ci sono note due cose: innanzitutto l’organo fisico e il suo scenario, il cervello (o sistema nervoso) e, in secondo luogo, i nostri atti di coscienza che sono dati immediatamente (…) Tutto ciò che sta in mezzo fra queste due cose ci è sconosciuto, e non è data una relazione diretta fra i due estremi del nostro sapere”.[9]

La novità di questa seconda formulazione del postulato sta nel fatto che qui Freud definisce in modo più preciso il dominio della psicoanalisi come ciò che è sconosciuto tra i due estremi di ciò che è conosciuto: l’organo fisico e gli atti di coscienza; riposizionando così le due polarità della formula precedente (il conscio e l’inconscio) quali estremi di un continuum fisico-psichico. Lo espliciterà con maggiore evidenza nel secondo “Assunto fondamentale” della psicoanalisi.

  1. Dal postulato discendono infatti due “Fundamentale Annahmen”:

I nostri due Assunti di base si legano ai due punti, terminale e iniziale, del nostro sapere.

I “Noi assumiamo che la vita psichica sia funzione di un apparato al quale ascriviamo estensione spaziale e struttura composita[10].

II “La psicoanalisi mostra, e questo è il suo secondo Assunto fondamentale, che i processi presunti concomitanti di natura somatica costituiscono il vero e proprio psichico, che in virtù di ciò prescinde inizialmente dalla qualità della coscienza”.[11]

E aggiunge: La novità scientifica della psicoanalisi sta nell’elaborazione coerente di questi due assunti.” (ibid.)

L’“elaborazione coerente” è dunque la teoria psicoanalitica, che si dirama logicamente a partire dal postulato e dai due assunti di base che ne discendono.

Ma la discendenza dell’ordinamento teorico si perde del tutto nell’edizione italiana, dove il postulato fondamentale diventa una “premessa” e i due assunti di base diventano due “ipotesi” o “supposizioni”.[12]

Ora, il sostantivo tedesco Annhame – dal verbo Nehmen, “prendere”, “assumere” – significa propriamente “acquisizione”, “assunzione”. Nel linguaggio comune viene adoperato anche nel significato di “ipotesi, o supposizione”; ma non nel linguaggio filosofico e scientifico, dove “Ipotesi” è Hypothese e Annhame è “Assunzione”. Infatti, quando intende dire “ipotesi” o “supposizione”, Freud adopera un termine diverso (Vermutung).

I Fundamentale Annahmen, non sono perciò semplici congetture, sono gli Assunti di base della psicoanalisi; che discendono dai due punti, terminale e iniziale, del postulato.

Ma perché Freud intende dire “assunti” e non “ipotesi”?

Lo spiega il postulato. Esso contiene infatti anche una (forse fin troppo) ambiziosa dichiarazione di metodo, la rivendicazione della piena osservanza da parte della psicoanalisi del metodo scientifico: Hypotheses non fingo (I. Newton)[13]

Questo postulato, dice Freud, non è per la psicoanalisi un concetto filosofico; ma è giustificato dai suoi stessi “risultati osservativi”: “Le nostre assunzioni (Annhamen) sono basate su una enorme quantità di osservazioni ed esperienze (Beobachtungen und Erfahrungen)” (ibid., 81)

Ed è per questo che quelle formulazioni non sono per Freud semplici ipotesi: sono ipotesi dimostrate, soddisfatte dalle osservazioni; e perciò acquisite come “assunti irrefutabili” (unabweisbare Annahmen).

Solo a questa condizione infatti, scriveva[14], è lecito per una scienza “vincolare i concetti fondamentali in definizioni precise (Definitionen festgelegten Grundbegriffe)” (GW, X, 211).

Che è appunto ciò che egli fa nel Compendio e che lo rende per noi prezioso.

 

Bibliografia

[N.d.c.  La bibliografia del testo è stata redatta a posteriori dai curatori con inevitabili incompletezze e imprecisioni di cui ci scusiamo.]

 

Freud S. (1894). Le neuropsicosi da difesa. O.S.F. 2.

Freud S. (1914). Dalla storia di una nevrosi infantile (Caso clinico dell’uomo dei lupi). O.S.F. 7.

Freud S. (1915). Pulsioni e loro destini. O.S.F. 8.

Freud S. (1922). L’Io e l’Es. O.S.F. 9.

Freud S. (1938). Compendio di psicoanalisi. O.S.F. 11.

Riolo F. (a cura di) (2021). Teorie psicoanalitiche a confronto. Un’indagine    assiomatica, Riv. Psicoanal., 4, pp.787-898.  Trad.  Psychoanalytic Theories Compared. An Axiomatic Investigation, The Italian Psychoanalytic Annual, 2022.

 

 

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[1] Teorie psicoanalitiche a confronto. Un’indagine assiomatica, Rivista di psicoanalisi, 2021, LVII, 4 (en. trad.  Psychoanalytic Theories Compared. An Axiomatic Investigation, The Italian Psychoanalytic Annual, 2022)

[2] Gli autori dai quali hanno preso origine le principali correnti attualmente rappresentate nell’I.P.A: S. Freud, M. Klein, H. Hartmann e la Psicologia dell’Io, D. Winnicott, W. Bion, H. Kohut e la Psicologia del Sé.

[3] Esempi tratti dall’edizione italiana delle Opere di Freud (Vol.I-XII), Boringhieri

[4]Es gibt nun eine weit energischere und erfolgreichere Art der Abwehr, die darin besteht, daß das Ich die unerträgliche Vorstellung mitsam ihrem Affekt verwirft und sich so benimmt, als ob die Vorstellung nie an das Ich herangetreten wäre. Allein in dem Moment, in dem dies gelungen ist, befindet sich die Person in einer Psychose, die man wohl nur als „alluzinatorische Verworrenheit“ klassifizieren kann“ (Freud, 1894, G.W. I, 72).

[5] Nelle traduzioni francesi si alternano: rejet, refus, retranchement, forclusion; e altrettanti in inglese: rejection, repudiation, refusal e foreclosure.

[6]  “Am Ende bestanden bei him zwei gegensätzliche Strömungen nebeneinander, von denen die eine die Kastration verabscheute, die andere bereit war, sie anzunehmen und sich mit der Weiblichkeit als Ersatz zu trösten. Die dritte, älteste und tiefste, welche die Kastration einfach verworfen hatte, wobei das Urteil über ihre Realität noch nicht in Frage kam, war geviβ auch noch aktivierbar. Ich habe von eben diesem Patientem an anderer Stelle eine Halluzination aus seinem fünfen Jahr erzählt” (G.W. XII, 117).

[7]But beyond any doubt a third current, the oldest and deepest, which did not as yet even raise the question of the reality of castration, was still capable of coming into activity” (S.E., 17, 85).

[8] vedi Maier Brentano; Langenscheidt, et al.

[9]Die Psychoanalyse macht eine Grundvoraussetzung, deren Diskussion philosophischem Denken vorbehalten bleibt, deren Rechtfertigung in ihren Resultaten liegt. Von dem, was wir unsere Psyche (Seelenleben) nennen, ist uns zweierlei bekannt, erstens das körperliche Organ und Schauplatz desselben, das Gehirn (Nervensystem), anderseits unsere Bewusstseinsakte, die unmittelbar gegeben sind und uns durch keinerlei Beschreibung näher gebracht werden können. Alles dazwischen ist uns unbekannt, eine direkte Beziehung zwischen beiden Endpunkten unseres Wissens ist nicht gegeben” (GW, XVII, 67).

[10] “Unsere beide Annahmen setzen an diesen Enden oder Anfangen unseres Wissens an. (GW, XVII, 67) Wir nehmen an, dass das Seelenleben die Funktion eines Apparates ist, dem wir räumliche Ausdehnung und Zusammensetzung aus mehreren Stücken zuschreiben” (GW, XVII, 67).

[11]Gerade das ist es, was die Psychoanalyse tun muss und dies ist ihre zweite fundamentale Annahme. Sie erklärt die vorgeblichen somatischen Begleitvorgänge für das eigentliche Psychische, sieht dabei zunächst von der Qualität des Bewusstseins ab” (GW, XVII, 80).

[12] “Le nostre due ipotesi (Annhamen) si riallacciano a questi pinti terminali o iniziali del nostro sapere […] Noi supponiamo (Nehmen) che la vita psichica sia funzione di un apparato […] La psicoanalisi reputa (Erklärt)” O.S.F.11, 572, 585).

[13] “In verità non sono ancora riuscito a dedurre dai fenomeni la ragione delle proprietà della gravità, e non costruisco ipotesi. Qualunque cosa, infatti, non deducibile dai fenomeni rimane un’ipotesi, e nella filosofia sperimentale non trovano posto ipotesi, né metafisiche né fisiche, né occulte né meccaniche” (I. Newton, Philosophiae naturalis principia mathematica, Glossa del 1713).

[14] S. Freud (1915), Pulsioni e loro destini.

Fernando Riolo, Palermo

Centro Palermitano di Psicoanalisi

frnriolo@gmail.com

*Per citare questo articolo:

Fernando Riolo (2025), Alcune questioni poste dalla traduzione del Compendio di psicoanalisi. Rivista KnotGarden 2025/3, Centro Veneto di Psicoanalisi, pp. 74-82.

Per una lettura più agile e per ulteriori riferimenti di pagina si consiglia di scaricare la Rivista in formato PDF.

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