Sezione Locale della Società Psicoanalitica Italiana
KnotGarden 2025/3 – Tradurre Freud Oggi
di Patrizia Montagner
Portogruaro (VE), è Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana.
[Mark Solms è Membro della British Psychoanalytical Society, della American e della South African Psychoanalytic Associations. È direttore dell’Istituto di Neuropsicologia e neuroscienze dell’Università di Città del Capo. È membro Onorario dell’Americam College degli Psichiatri. Ha ottenuto numerosi Premi e riconoscimenti, compreso il prestigioso Sigourny Prize. Ha pubblicato 350 articoli scientifici e otto libri. Oltre ad essere curatore e traduttore dei 24 volumi della Revisione della Standard Edition delle opere psicologiche Complete di Freud, lo è anche della imminente uscita dell’Opera scientifica completa in 4 volumi di Freud.]
*Per citare questo articolo:
Patrizia Montagner (2025), Presentazione al meeting su “L’edizione Riveduta delle Opere di Sigmund Freud” di Mark Solms. Rivista KnotGarden 2025/3, Centro Veneto di Psicoanalisi, pp. 12-17.
Per una lettura più agile e per ulteriori riferimenti di pagina si consiglia di scaricare la Rivista in formato PDF.
Ringrazio Mark Solms che ha accettato di partecipare a questo incontro in cui illustrerà alcuni aspetti del suo lavoro su “The Revised Standard Edition of the Complete Psychological Works of Sigmund Freud” (RSE).
Introdurre i punti salienti di questo lungo percorso di studio e di ricerca si presenta come impresa non facile sia per Solms che per noi che traduciamo, infatti si tratta, uso le sue parole, di “una presentazione in inglese sulla traduzione in inglese di termini tecnici che poi deve essere tradotta in italiano!”
Questa enorme difficoltà e complicazione ci fa fare esperienza nell’attualità dell’incontro di stasera di che cosa significhi avere a che fare con traduzioni e traduzioni di traduzioni.
Il mio compito è di presentare Mark Solms. Ho scelto di farlo raccontandolo come l’ho conosciuto io.
Ho incontrato Mark Solms per la prima volta nel 2012 a Cape Town in occasione di uno dei primi congressi della Società Psicoanalitica Sudafricana (SAPA). Mi ha colpito la passione con cui lavorava e l’entusiasmo del gruppo nascente di cui era presidente. Era uno study group a cui appartenevano meno di dieci persone. Lo scorso anno (2023) al Congresso IPA di Cartagena Solms ha ricevuto le congratulazioni del Board IPA e di tutti noi poiché la SAPA è stata riconosciuta Società di Psicoanalisi a pieno titolo, la prima in Africa. Ora ne fanno parte una sessantina di membri e candidati.
Mark Solms ha sostenuto fortemente la crescita della SAPA. Ne ha favorito anche l’attenzione ai temi sociali. È stato il coordinatore del primo gruppo di studio all’interno di essa su “La trasmissione transgenerazionale dei traumi da apartheid”.
Mentre si occupava di far crescere la psicoanalisi in Sudafrica, Solms ha portato avanti la ricerca sulla neuropsicoanalisi.
Alcuni dei suoi libri sono stati anche tradotti in italiano. I più noti sono “La coscienza dell’Es”, “Il cervello e il mondo interno”, “La fonte nascosta”. Un suo lavoro è stato pubblicato sul nostro KnotGarden (3/2023: L’Es a cent’anni da l’Io e l’Es): “L’errore di Freud”.
Due dei temi centrali della ricerca neuropsicoanalitica di Solms riguardano le basi neuropsicologiche del sogno e la radice della coscienza. Solms più volte ha sottolineato la corrispondenza tra il pensiero di Freud e i risultati della ricerca neurologica. Credo si possa dire di più e cioè che i suoi studi lo hanno portato a riscoprire nel funzionamento cerebrale le radici di quanto Freud, che era partito come medico neurologo, ha poi scoperto del funzionamento psichico attraverso il metodo della psicoanalisi.
Dunque una conferma, una scoperta e una riscoperta.
Contemporaneamente Solms ha lavorato alla Revisione della Standard Edition delle opere psicologiche complete di Freud.
Sempre a Cartagena nel 2023 l’ha presentata per la prima volta.
Il lavoro di revisione è durato una trentina di anni, come potete comprendere un lavoro enorme, frutto di una energia e di una pazienza instancabili, favorito anche dalla sua conoscenza sia della lingua inglese che di quella tedesca. Lavoro che si è andato intrecciando sia con l’opera di diffusione della psicoanalisi che con la ricerca in neuropsicoanalisi. Credo che si possa dire che ciascuno di questi ambiti si è arricchito della presenza e delle conoscenze maturate negli altri. Infatti nella pagina di copertina della Revised, Solms scrive come sottotitolo: Una prospettiva neuropsicoanalitica.
È un lavoro motivato, per come lo capisco, dalla possibilità che hanno offerto e che offrono il pensiero e l’opera di Freud, essendo “Blurred” (sfuocata), insatura direi, di essere sempre rivisti, riletti. Questa era una caratteristica degli scritti di Freud che è stata colta in tutta la sua potenzialità, così come nella sua impossibilità di dirsi mai definitivamente chiusa.
Aggiungo che il lavoro di Solms è stato svolto sia in senso orizzontale, egli ha cercato e confrontato testi diversi dell’opera di Freud, sia in senso storico, cioè ha rivisto le opere secondo le variazioni introdotte da Freud in anni successivi degli stessi articoli. Ha cercato, trovato e aggiunto molto nuovo materiale, sia testi pubblicati che non pubblicati, che nuovi disegni. Inoltre ha fatto riferimento a vari altri autori, quali ad es. Jones e Laplanche che ne hanno approfondito sia la storia che la traduzione.
Ci sono alcuni termini su cui la sua ricerca e la successiva traduzione si è particolarmente concentrata e che riguardano concetti fondamentali della psicoanalisi.
Tradurre è una impresa complessa, che richiede una ricerca approfondita e un costante confronto dei testi, dei materiali dimenticati o scartati, della storia e delle differenze delle diverse edizioni. La traduzione implica per il traduttore sempre una scelta, talvolta una interpretazione. Essa è influenzata dal pensiero del traduttore e modifica, rafforza o ristruttura a sua volta la teoria alla quale si appoggia.
Il problema della traduzione, come ha rilevato Solms stesso quando abbiamo pensato a questo incontro, si è presentato anche a noi che traduciamo oggi per voi quanto andrà dicendo.
Come afferma Musatti (OSF XII, p. 15) “la modalità della traduzione è un problema reale”. Musatti segnala che nella traduzione italiana molti termini, come traslazione e transfert, rimozione e repressione, Io, Super-io ed Es, investimento e carica, abreazione, che egli cita a titolo esemplificativo, sono “indicativ[i] delle difficoltà che, nella traduzione degli scritti di Freud, si sono incontrate a proposito della terminologia tecnica”.
Nella introduzione al vol. XII Musatti afferma: “Ricordo che una grossa discussione nacque tra noi per Übertragung, ‘traslazione’ […] È bensì vero che parecchi di noi, che pur avevano optato per ‘traslazione’ attualmente finiscono qualche volta – trascinati dall’uso altrui – col dire Transfert” (p. 11).
Più avanti: “Così Vendrängung, che noi traduciamo rimozione per distinguerla dalla Unterdrückung (per noi repressione), nelle traduzioni inglesi è rimasto repressione determinando notevole confusione” (ibid. p.12). “Un altro termine di difficile traduzione in Freud è Anlehunung che significa appoggiarsi […] Noi abbiamo tradotto col termine (a dir la verità poco chiaro) ‘amore per appoggio’ evitando comunque ‘anaclisi’”.
E più avanti: “È stato pure evitato, anche se qualche autore italiano lo usa, il termine catexi […] Il doppio significato della parola serve molto bene a Freud, per indicare i due aspetti del rapporto della libido con l’oggetto”. Scrive sempre Musatti: “Noi lo abbiamo reso usando alternativamente due parole: ora ‘investimento’ (libidico) – a cui nel lavoro del lutto corrisponde ad esempio un ‘disinvestimento’ (e cioè un ritiro della libido) – e talora ‘carica’ (sempre libidica)”.
La traduzione italiana è opera di un gruppo di psicoanalisti e studiosi. Nell’avvertenza generale alla traduzione italiana (vol. I OSF) coloro che vi hanno lavorato mettono in luce la complessità del percorso seguito, i riferimenti storici e letterari, le difficoltà, le scelte.
Solms ha lavorato prevalentemente da solo. (Anche se, come vedremo, ha avuto sia un supporto tecnico che l’aiuto di alcuni consulenti significativi e ha impiegato un tempo apparentemente lunghissimo ma necessario perché si tratta veramente di un’opera che non esito a definire “faraonica”.
Molti dei termini che sono stati fonte di discussione e ricerca per la traduzione italiana sono gli stessi su cui Solms ha maggiormente lavorato.
Citando ancora Musatti (OSF XII, p. 15): “Le parole sono puri simboli verbali e ciò che conta sono evidentemente le idee e i concetti che stanno dietro alle parole […] La modalità della traduzione ha una sua importanza reale”.
Abbiamo pensato ad un incontro con Solms in cui egli ci illustri in inglese il suo lavoro, perciò abbiamo dovuto noi stessi fare i conti con la traduzione. Di fronte alle incertezze che essa ci ha posto, abbiamo scelto anche durante la serata di presentazione, di utilizzare i termini più in uso corrente. È una scelta. Discutibile, ma necessaria. È motivata dal fatto di poter lasciare aperti per quanto possibile l’attenzione, il pensiero e anche la discussione su tutto ciò, e di farne magari insieme una piccola esperienza.
Bibliografia
AAVV. (1996). Avvertenze alla presente edizione. O.S.F. 1. Torino, Bollati
Boringhieri
Musatti C. (1996). Introduzione. O.S.F. 12. Torino, Bollati Boringhieri
*Per citare questo articolo:
Patrizia Montagner (2025), Presentazione al meeting su “L’edizione Riveduta delle Opere di Sigmund Freud” di Mark Solms. Rivista KnotGarden 2025/3, Centro Veneto di Psicoanalisi, pp. 12-17.
Per una lettura più agile e per ulteriori riferimenti di pagina si consiglia di scaricare la Rivista in formato PDF.
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