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“I sentimenti di colpa nel bambino e nell’adulto”
di Serge Lebovici

Presentato da Ilaria Binotto

Autore: Serge Lebovici

Titolo: “I sentimenti di colpa nel bambino e nell’adulto”

Editore: Feltrinelli

Collana: Biblioteca di Psichiatria e di Psicologia Clinica

Anno pubblicazione: 1973

Numero pagine: 166

 

Quarta di copertina:

Secondo Freud il sentimento di colpa ha due origini: la più precoce è l’angoscia nei riguardi dell’autorità, la seconda subentra quando si è instaurato il Super Io. Il bambino rinuncia a soddisfare le sue pulsioni a causa del timore dei suoi genitori, e a causa del Super Io che lo spinge a punirsi. Questa situazione si prolungherà per tutta la vita. Quindi la rinuncia alla soddisfazione e il sentimento di colpa sono strettamente legati tra loro. La rinuncia non sopprime il senso di colpa, poiché il Super Io esiste appunto per esercitare costantemente la sua severità. L’astinenza non garantisce che l’oggetto di amore verrà conservato: la realtà funziona ora come un sistema psichico. La sciagura esterna, cioè la perdita dell’oggetto d’amore, è stata evitata, ma persisterà la tensione del sentimento di colpa.

In realtà le cose, specifica l’Autore del volume, sono più complesse in quanto il sentimento di colpa appartiene all’ambito inconscio. La rinuncia alla pulsione, lungi dall’ annullare il sentimento di colpa, lo rinforza: l’energia sottratta alle pulsioni rinforza il Super Io, aumentandone le esigenze.

Se i sentimenti di colpa appaiono come conseguenze del nostro sviluppo biologico, in che modo si manifestano nel bambino? Quale è la loro influenza sul carattere e il comportamento? È normale che persistano nell’adulto?

In questo libro Serge Lebovici, psicoanalista e uno dei più noti specialisti di psichiatria infantile del secolo scorso, analizza con originale efficacia i sentimenti di colpa sotto l’aspetto psicologico e socioculturale.

 

 

Biografia:

Serge Lebovici (1915-2000) è stato uno psichiatra, psicoanalista della società Psicoanalitica di Parigi (SPP) e presidente dell’IPA dal (1973-1977).

Nacque da una famiglia ebrea immigrata in Francia dalla Romania. Durante la seconda guerra mondiale, suo padre fu deportato ad Auschwitz, dove morì. Dopo la guerra, Serge Lebovici fu in analisi con S. Nacht e si avviò alla formazione come psichiatra e psicoanalista.

A Parigi ha diretto il Centro Binet; fu presidente dell’Associazione Internazionale di Psichiatria Infantile. È stato professore di psichiatria infantile all’Università di Parigi VI.

Recensione:

Come ultima recensione del 2023 si presenta questo grande classico della letteratura psicoanalitica infantile che arriva ai quarant’anni dalla prima edizione italiana.

L’importanza del volume sta nel trattare un tema che arriva dall’inconscio “senza tempo” per definizione, il senso di colpa.

Caratteristici della storia dell’uomo sono i sentimenti di colpa ed in essi si manifesta un bisogno che si ritrova nei miti, in tutte le civiltà, culture e tempi.

In particolare nella civiltà occidentale, contrassegnata dall’influenza giudaico-cristiana, il sentimento di colpa si afferma in tutte le versioni religiose del peccato originale. Non ci si propone di discutere qui il significato, come afferma l’Autore, di questo peccato originale nelle diverse religioni ma di come il sentimento di colpa serpeggi nella psiche umana fin dalla prima infanzia.

Nel rubare la marmellata dalla credenza, metafora/archetipo della situazione di colpa, il bambino potrebbe essere maldestro tanto da rompere il barattolo. I sentimenti di colpa, sottolinea Lebovici, si distinguono dai bisogni di punizione che essi comportano, ma il bambino sentendosi colpevole, “creerà” le condizioni per cui potrebbe essere punito, sotto spinta del masochismo morale, bisogno di autopunizione. Ma può anche essere che il barattolo non cada e non si rompa, ma che nel bambino rimanga il disagio, in quanto egli ha trasgredito regole morali genitoriali. Il bambino si porterà così addosso il proprio bisogno di autopunizione e farà in modo, prima o poi, di ottenere la punizione.

“Non è quindi il caso di sperare (ma neppure di auspicare) che l’educazione o le modificazioni sociali, economiche o culturali possano far scomparire i sentimenti di colpa, che senza dubbio sono all’origine dei disturbi psichici, ma che al tempo stesso cementano i valori più autentici della civiltà.

Sta a un’educazione illuminata limitarne, nella misura del possibile, gli effetti patogeni; alla psicoterapia di attenuarne, quando ce ne è l’indicazione, glie effetti costrittivi; alla cultura mantenerne le esigenze a un livello ragionevole; all’etica, che porta alle sublimazioni creative, permettere di superare le leggi morali primitive che ne esprimono solo i princípi più limitanti” (pg. 161).

 

 

Ilaria Binotto, Padova e Treviso

Centro Veneto di Psicoanalisi

ilariabinotto@gmail.com

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