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A cento anni da “Psicologia delle masse e analisi dell’Io” di Sigmund Freud

Report di Gaetano Filocamo

A cento Anni da “Psicologia delle Masse e Analisi dell’Io"

CONFERENZA: “A cento anni da “Psicologia delle Masse e Analisi dell’Io” di Sigmund Freud”

DATA: 6 Novembre 2021

RELATORI: Patrizio Campanile, Renato Ferraro, Roberta Guarnieri, Laurance Khan, Enrico Mangini, Franca Munari, 

ORGANIZZATORI: Centro Veneto di Psicoanalisi

 

In occasione del centenario dalla pubblicazione del lavoro Psicologia delle masse e analisi dell’Io, il Centro Veneto di Psicoanalisi ha promosso un evento seminariale sui temi sviluppati da Freud nel 1921 a partire dal ruolo del meccanismo dell’identificazione nella formazione di quei fenomeni sociali in cui si forma una massa primitiva che esalta gli affetti e inibisce il pensiero.

Laurence Kahn ha ripreso il contesto politico degli anni ’20 fortemente caratterizzato dall’ascesa politica di Hadolf Hitler e ha posto la propria attenzione sugli ideali estetici di perfezione e purezza, che erano alla base dei proclami nazisti e in nome dei quali si sarebbe fondato il successivo genocidio. In che modo la ricerca di soddisfacimento di questi ideali ha dato man forte alla devastazione dell’universo civilizzato, si è chiesta Laurence Kahn? E ancora, che ruolo ha avuto la sublimazione in questo progetto di nazional-estetismo?

L’individuazione di un capo iperpotente, erede del padre delle origini, pone quest’ultimo ad oggetto unico al posto degli ideali. Enrico Mangini aggiunge che questo legame si configura come legame erotico verticale, ed è responsabile di una regressione che porta all’innamoramento. I legami identificativi della fratria, sostiene Franca Munari, determinano l’esproprio dell’Io piuttosto che un suo accrescimento. Ciò avverrebbe in ragione dell’introduzione di un oggetto feticcio che limita e coarta l’Io stesso. Sono possibili, secondo Mangini, solo in ragione di un soddisfacimento erotico (legame erotico orizzontale) dato dall’illusione di essere amati senza distinzioni dall’Ideale dell’Io.

Ritornando a Kahn, è proprio l’appagamento dei bisogni più primitivi dell’Io, ottenuto nella sua relazione con gli ideali che ha determinato la frattura con la realtà e quindi l’abbandonarsi alla passione omicida. Violenza assassina, come la definisce Roberta Guarnieri riprendendo Freud, che si è potuta manifestare anche in ragione del sovvertimento delle leggi che reggevano lo Stato. Permessi di legge che hanno esonerato le limitazioni del Super-Io e quindi abbattuto gli argini imposti dal processo di civilizzazione. 

Renato Ferraro, infine, ha proposto una vignetta clinica di un giovane adolescente il cui processo di soggettivazione ha potuto realizzarsi solo dopo la de-identificazione con un oggetto mortifero, di cui aveva fatto esperienza nel rapporto con il materno.

E’ possibile rivedere il convegno visitando il Canale Youtube del Centro Veneto di psicoanalisi.

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