“Logos Zanzotto”

Recensione di Elisabetta Marchiori
“Poetico” — scrive il vocabolario Treccani — è un aggettivo che definisce qualcosa “che è ricco di suggestione, di fascino, che ha la capacità di suscitare sogni, fantasie, delicati sentimenti”.
Volazioni dei diritti umani nel mondo

Intervista a Riccardo Noury, Portavoce di Amnesty International
La cura tradita.
La deportazione dei pazienti ebrei dall’ospedale psichiatrico di Trieste

Il 28 marzo 1944 un gruppo di SS irruppe nei padiglioni dell’Ospedale psichiatrico e dell’Ospedale ‘dei cronici’ all’interno del comprensorio di San Giovanni, per prelevare i pazienti di religione ebraica caricandoli a forza su un autobus che li condusse dapprima alla Risiera di San Sabba, e deportarli poi il giorno successivo ad Auschwitz.
Lezioni metodo- Franco Borgogno

Lezioni sul Metodo_ 9/10
Franco Borgogno; L’interpretazione in una ‘personale’ prospettiva di campo.
“Stati sessuali della mente”

presentato da Ilaria Binotto
Frattura

Recensione di Maria Tallandini
Diniego, illusione, speranza. Un invito al dibattito.

di Patrizio Campanile
Occultism and the Origins of Psychoanalisysis

di Maria Pierri
This book gives back to contemporary psychoanalysis the pleasure of exploring really little-known territories, fascinatingly restoring the connection between the past, present and ‘elsewhere’ of communications between human beings, using the Freudian experience as its starting point, in order to reconsider in a reflective way the less visible, sometimes disorienting and mysterious levels of psychoanalytic practice.
Delta.. Intervista al regista Vannucci

di Silvia Mondini
Ho avuto la fortuna di assistere alla proiezione di Delta, interamente girato nell’inverno 2021 e presentato al Festival di Locarno, in presenza di Michele Vannucci. Di lui — romano, classe 1987 e già autore di comprovato talento — colpisce la spontaneità con cui condivide la perdurante fascinazione per la bellezza del Delta del Po e le misteriose storie dei fantasmi che lo abitano.
Delta

Recensione di Silvia Mondini
“Delta”, di Michele Vannucci, è un film di frontiera. Un “western contemporaneo” — come lui ama definirlo — in cui motore dell’azione è l’incontro/scontro tra il bisogno di conquista di un territorio e la necessità di proteggerlo dalla presenza/azione dell’Altro. Ne deriva un viaggio intimo e perturbante alla scoperta di sé, dell’altro da sé, dell’altro in sé, che permette di pensarlo (anche) come un “western psicoanalitico” intorno a quell’“essere di frontiera” chiamato Io (Freud 1922, 1932; La Scala 2012).